Il feudo di Musellaro
Il barone e feudatario Giuseppe De Capite, che aveva acquistato nel 1640 la terra di Musellaro dal nobile Trasmondo Trasmondi, per i debiti contratti con la famiglia Tabassi e l’impossibilità di estinguerli e perché la terra di Musellaro gli era stata anche ipotecata, nel 1656, fu costretto a vendere il suddetto feudo a Domenicantonio Tabassi. Il decreto di regio assenso fu impartito il 27 giugno 1659. Con altro decreto, in data 5 ottobre 1661, si ordinava di registrare quella vendita, rafforzata da regio assenso, nei regi “quinternioni” e nel cedolario. E’ noto il valore giuridico di questi registri speciali, dove era possibile provare la natura feudale dei beni in mancanza dei titoli di concessione diretta.
Domenicantonio (1632-1729) fu il primo dei Tabassi, del ramo di Sulmona, che divenne feudatario. Discendente in linea diretta dagli antichi Signori Tabassi, per i suoi meriti di distinto cavaliere, era tenuto in così grande considerazione dalla regnante Dinastia Spagnola che, con Diploma Capitolino del 23 marzo 1662, fu elevato al grado di cittadino romano nell’ordine Senatorio, che gli permetteva di essere aggregato alla nobiltà romana e considerato al pari dei Patrizi. Questo privilegio era esteso a tutti i rami Tabassi e a tutti i suoi discendenti in perpetuo. “Musellaro è un piccolo Borgo che fa parte del territorio di Bolognano in provincia di Pescara, sulla cui sommità vi sono delle case con al centro un edificio a più membri chiamato Castello. Il Borgo che esisteva già al tempo dei Longobardi divenne Feudo di molti Signori che si alternarono al comando. Gli ultimi feudatari furono, sin dal 1656, i Signori Tabassi di Sulmona che dopo l’eversione della feudalità, lo acquistarono e ne divennero proprietari.
Da qualche anno, però, il Palazzo-Castello è stato venduto ed attualmente è divenuto la sede di un magnifico Ostello.
In tempi antichi vi era una torre al fianco del palazzo, che conferiva all’edificio la forma di un vero castello e che serviva da difesa.
Il nome Musellaro deriva, con molta probabilità da “Mons Sillulus” (monte selvoso).