Altri documenti
Copia del Privilegio di Re Filippo IV di Spagna del 18 luglio 1653, dove Gio.Lorenzo Tabassi viene dichiarato “familialiare e commensale” dello stesso Re.
Documento attestante la fondazione della Chiesa del SS. Crocifisso, eratta in Sulmona, dal Canonico Don Giovannantonio, Gianlorenzo e Scipione Tabassi, in onore di una immagine miracolosa di un antico Crocefisso, scolpita sopra una parete di uno dei palazzi Tabassi.
Privilegio della “Cittadinanza romana” del 23 giugno 1663 a Diego, Francescantonio e Giacinto Tabassi.
Mandato di procura di Diego Tabassi del 19 agosto 1678, da cui si può rilevare come fosse Cappellano d’onore di S.M. Re Carlo II di Spagna.
Don Panfilo Tabassi (1656-1711), dottore di leggi, canonico della Cattedrale sulmonese e vicario generale della Diocesi di Valva e Sulmona, oltre ad essere priore del venerabile Monastero di Santa Maria della Misericordia di Lama dei Peligni nel 1705.
Pianta della città di Sulmona dove si raffigura la veduta dell’abitato negli anni prima del catastrofico terremoto del 3 novembre 1706. Questa ramina della fine del sec. XVIII, stralciata forse dal volume del Regno di Napoli del Pacichelli, è considerata un documento storico di straordinaria importanza, dedicata a Don Giuseppe Tabassi Abate dei Padri Osservanti e Patrizio della città di Sulmona. (1)
Elogi ed encomi da parte del Sotto Prefetto del circondario di Lanciano, alla Guardia Nazionale di Lama, ed in special modo al Tenente Cristoforo Tabassi e Sottotenente Di Renzo, per i servizi resi contro il brigantaggio.
Lettera di appello del Comitato di Soccorso per i danneggiati della frana del Comune di Taranta Peligna del giugno 1889 il cui Presidente era il Barone Cristoforo Tabassi. (per gentile concessione della Sig.ra Marzia Falconio)
Lettera di ringraziamento che l’Opera Nazionale “Balilla” di Lama fece a mia nonna Anna per l’assistenza e l’ educazione fisica e morale, da lei apportata, verso la gioventù di Lama.
Diploma capitolino del 23 marzo 1662, con cui il barone di Musellaro Domenicantonio Tabassi, fu elevato al grado di cittadino romano nell’ordine senatorio, che gli permetteva di essere aggregato alla nobilta’ romana e considerato al pari dei patrizi. Questo privilegio era esteso a tutti i rami Tabassi e a tutti i suoi discendenti, in perpetuo.
Corrispondenza personale.
(1) Pacichelli 1703, III, c. 14.