Notizie sul palazzo Tabassi a Chieti

QUALCHE NOTIZIA STORICA SUL PALAZZO TABASSI DI CHIETI, RIPRESA DA UN ANTICO DOCUMENTO DI FAMIGLIA

Tal palazzo fu fatto costruire dai Carosi dall’anno 1717 in poi e fu fabbricato tanto sull’antica casa delle Lanuti (famiglia nobile di Chieti) che su di un’ altra casa contigua comprata dai Carosi da un tal Francesco Di Berardino alias Totò come appare dall’istrumento di Notar Pierini di Chieti in data del 20 Marzo 1717.

Altresì far rimarcarsi, che l’antica casa delle Lanuti, era appunto il quarto, con i terranei corrispondenti, abitata dal fu Don Girolamo Carosi, e poi dalla di lui vedova.

Del pari fa riflettersi, che a tale abitazione non gli si diede verun valore, nell’istrumento del 53, appunto perché era casa abitativa, ed in conseguenza non dava veruna rendita.

Nel bilancio dell’introito di tale istrumento del 53 per i beni, e rendite di Chieti si portano annui docati 60-di rendita; e quantunque da questa rendita possa benissimo desumersi, l’ammontare del valore dei fondi: ciò non pertanto dettagliatamente  s’individuano. (1)

 La località dove sorgeva anticamente la vecchia casa (Lanuti) si chiamava, Rione di Fiera Dentro, dentro al Portico di San Nicola, pervenuta dalla eredità del Sig. Don Donato Lanuti alle Sig.re D. Anna Maddalena e D. Porzia Lanuti sue figlie, sposate rispettivamente con i fratelli baroni Domenicantonio e Nicola Carosi.

Tornando all’odierno palazzo Tabassi, possiamo dire che era composto di due parti ben distinte fra di loro che confinavano sul Corso per tutta la lunghezza della facciata di palmi 150.00 e dell’altezza di palmi 70.00 compreso il cornicione e il tetto.

Le due parti di palazzo erano congiunte fra loro da un Arco che, cavalcando “vico II Cauta” per un diametro di palmi 12.00, riuniva la parte più grande con quella più piccola. Nel 1774, in una delle sale grandi del quarto superiore del detto palazzo, si ritrovò sulla volta della sala suddetta una pittura raffigurante lo Stemma Gentilizio dell’antica famiglia Carosi, consistente in uno Scudo color Azzurro, sul quale è impressa una testa di Moro riguardante una Cometa. Sopra lo Stemma vi è un Elmo aperto e sopra di quello una Corona, dalla quale esce un Leone. A testimonianza di questo ritrovamento, poi, fu fatto un Atto Pubblico presso il Notaio Giuseppe Angelo Marone. In seguito questo palazzo, trasformato dalla famiglia Tabassi e reso in abitazione signorile, divenne importante facente parte di una serie di edifici monumentali famosi di antichi  Casati nobiliari di Chieti, tra i quali si annoveravano: Durini, Henrici, De Mayo, Valignani, Caracciolo, Lepri, Sanità, Zambra. Poi vi erano quelli dell’alta borghesia, come: Mezzanotte, Anelli, Obletter. (2)

Durante il periodo della Rivoluzione francese, nel tardo Ottocento, detto palazzo divenne uno degli edifici storici di maggiore interesse che si trovavano lungo il Corso Marrucino grazie al barone Colonnello Giampietro Tabassi, Eroe decorato del Risorgimento italiano. Il palazzo si trasformò in un (Cenacolo culturale) e in un luogo di ritrovo per tutti coloro che a Chieti seguivano le stesse aspirazioni risorgimentali e molti furono quelli che frequentarono questa abitazione compreso il giovane pittore Francesco Paolo Michetti,  per cospirare contro l’assolutismo dei Borboni e sostenere la causa dell’Unità D’Italia. (3)

Il palazzo fu poi venduto dai discendenti dell’avv. Nicola, fratello del barone  Giampietro Tabassi di Lama dei Peligni.

Antico Stemma Gentilizio della famiglia Carosi.

Antico Stemma Gentilizio della famiglia Carosi.

CHIETI – Palazzo Tabassi in corso Marrucino, dove è visibile la targa della via dedicata a mio nonno Giampietro Tabassi, anti- camente appartenuto ai baroni Carosi.

CHIETI – Palazzo Tabassi in corso Marrucino, dove è visibile la targa della via dedicata a mio nonno barone dott. Giampietro Tabassi di Lama dei Peligni, anticamente appartenuto ai baroni Lanuti – Carosi.

Nel 2020 il Comune di Chieti in comitanza col Rotary Club ha deciso, per motivi d’interesse culturali e storici, di cambiare la targa della via del palazzo Tabassi intestandola al Colonnello e Patriota barone Giampietro Tabassi, nonno del dott. Giampietro ed Eroe nazionale decorato.

NUOVA TARGA DELLA VIA

 

 

Pianta del I° piano del Palazzo Tabassi in Chieti

Pianta del I° piano del Palazzo Tabassi in Chieti

 

1: Archivio Tabassi, Dossier n. 11.

2: Felice 1991, p. 381. Sta in Sulmona dei nobili e degli Onorati di F. Maiorano, pag. 235.

3: M.D’Alessandro, Chieti prima città dell’Italia Unita dal Risorgimento al Regno d’Italia, Patrioti ed Eroi nella Toponomastica Cittadina- Chieti- Edizioni Marrucine 2011, Patrioti e Vicende del Risorgimento a Chieti.

 

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